Diario critico bisestile dell’anno 2000 di Francesco Tedeschi

Il rapporto tra la dimensione privata e pubblica è uno dei momenti focali del lavoro di Barbara Fässler, che ha eletto l’immagine a modo concreto di operare, portando fotografia e video a rivestire un valore strutturale e simbolico. Nei suoi interventi le immagini sono spesso derivate dall’esperienza del proprio vissuto, poste in relazione, però, con altre di valore meno personale. Pur facendo ricorso al privato, infatti, Fässler ne concepisce la realtà in senso eterodiretto, confermando quella connessione fra il privato e il pubblico che può dirsi generato da molte ricerche estetiche e riflessioni “politiche” degli anni Settanta.

Alcuni suoi lavori si sviluppano con l’accostamento di realizzazioni fotografiche e testi, scritti o recitati, che accompagnano la successione del percorso visivo generando una dissociazione o un incontro fra i due piani; in altri casi l’associazione risulta più stringente a livello di forme interne alle immagini. Un ulteriore elemento di distanziamento o di caratterizzazione è costituito dai filtri, essenzialmente nei tre colori primari, che velano le cose provocandone una diversa via di lettura, capace di far slittare la percezione spazio-temporale dei luoghi e delle figure.

Nella recente installazione video, “Dancing on a Borderline”, 1988-2000, l’accostamento è tra due sequenze, di un parto e di una lezione di yoga, momenti che mettono a confronto due fasi di espressione del corpo, nell’estremo abbandono all’energia più naturale e nel processo di un ricercato autocontrollo, situazioni che possono essere viste come contrapposte o in stretta relazione, oscillazioni fra le diverse possibilità di prendere coscienza della fisicità, che è destino, istante, ma anche svolgimento in durata e progetto.

6 ottobre 2000
Barbara Fässler. Inaugurazione di Periscopio 2000.
Giornate senza pause. Tra le tante cose di oggi, Barbara Fässler diceva che le è piaciuto il testo che ho scritto su di lei a una prima lettura superficiale, anche se ne occorre una seconda più approfondita. Per questo lo riporto, anche se scritto qualche settimana fa, data la stanchezza e la poca lucidità di questa sera.

Francesco Tedeschi

Testo pubblicato in Diario critico bisestile, Campanotto editore, 2011



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Diptyches
Campanotto editore

Diptych 1, 1999, Lambda prints on cibachrome on aluminium, 69 × 92 cm
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