I Mondi possibili di Barbara Fässler e Petra Ronner di Giovanna Canzi

Immagini e suoni delle artiste svizzere Barbara Fässler e Petra Ronner dialogano con la realtà rurale di un piccolo paesino svizzero. Suggerendo uno sguardo diverso che apre alla mente altri e possibili mondi. 1.560 abitanti affacciati sul lago di Walen: questo è Amden, un paesino tra Zurigo e Coira, a metà strada fra immaginazione e realtà. Qui, dove sopravvivono professioni altrove scomparse e dove si respira l’atmosfera di un tempo fuori dal tempo, le due artiste svizzere Barbara Fässler e Petra Ronner hanno portato i loro Mondi possibili.

A rompere l’isolamento del paese, trascinandolo prima a Berlino, poi in Lettonia e infine in Sudafrica gli scatti della Fässler, svizzera di nascita e milanese d’adozione, e i suoni raccolti dalla Ronner. Una sinestesia fra immagine e suono (a volte una melodia, altre dei ritmi registrati) che porta il pubblico a percepire una terza dimensione, dove le due diverse realtà diventano un unicum. «Accostamenti non innocenti », dunque, come sottolinea Barbara Fässler, perché volti a suggerire un terzo senso e a riflettere sulla nostra capacità di ricreare un utopico altrove. Un jukebox blu permette di associare, tramite il principio del caso, a ogni scatto un suono diverso. Dai coltelli affilati della macelleria al muggito delle mucche, dal gracchiare delle cicale in Sudafrica fino alle parole pronunciate da Nelson Mandela per la sua elezione come presidente, attraverso questi Worksongs (pezzi musicali composti da suoni del lavoro artigianale) l’intima consuetudine di Amden dialoga con spazi aperti e lontani, reali o forse solo possibili. Con il desiderio di regalare a questo paese una «finestra sul mondo», le due artiste hanno lavorato insieme per penetrare nell’isolamento di un luogo difficilmente accessibile, offrendo uno spunto per guardare un poco più in là. Gli scatti presenti spaziano dai più tradizionali Landscapes (sempre colti, tuttavia, con un occhio che sa imprigionarne bellezza e mistero) ai Rotoreliefs, fotografie, il cui alto grado di astrazione ci trascina in un vortice, che lascia solo indovinare la sfumatura effimera della realtà, che Barbara Fässler ha realizzato durante il suo percorso. Cresciuta a Zurigo, ma approdata a Milano dal 1998, l’artista ha da sempre alternato alla ricerca artistica (lavora con fotografia, video e installazioni) un’attività di curatrice. Queste immagini, dal riflesso metallico (perché stampate su carta metallizzata) e i colori modificati, offrono ad Amden un’immagine inedita e inconsueta di sé. Così come i suoni di Petra Ronner (pianista e compositrice di grande talento), che ritmano la contemplazione dei paesaggi e disegnano il profilo di un’altra possibile realtà.



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